NEL TESORO DI COMO ANCHE LINGOTTI. ERA LA CASSA DI UN ENTE PUBBLICO
Il ministro Bonisoli: scoperta eccezionale. Per ora estratte ventisette monete.
Un deposito pubblico, che custodiva probabimente altri tesori, ancora da scoprire. Ne sono sempre più convinti gli esperti della Soprintendenza che hanno iniziato ad analizzare le monete romane del V secolo trovate a Como, nel cantiere dell'ex teatro Cressoni. «Una scoperta eccezionale», come ha ripetuto ieri il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli alla prima presentazione pubblica dei reperti. Il contenitore in pietra ollare con le monete d'oro è stato scoperto mercoledì scorso nelle fondamenta dell'ex teatro. Oltre alle monete d'oro, sembra evidente la presenza di altri oggetti, compresi, sembra, dei lingotti. Un elemento che fa pensare ad una cassa pubblica. «Non è pensabile che un singolo privato abbia potuto accumulare tutta questa ricchezza - ha spiegato Luca Rinaldi, sovrintendente delle Belle arti per la Lombardia occidentale -. Probabilmente si trattava di un'istituzione pubblica che ha lasciato questo deposito e alcuni indizi già confermano l'ipotesi. Continuando lo scavo troveremo altri elementi che permetteranno di chiarire completamente il contesto.»
L'analisi degli oggetti contenuti nel vaso procede molto lentamente. Fino ad ora, sono state estratte 27 monete. «Sono degli iImperatori Onorio, Valentiniano III, Leone Primo, Antemio e Libio Severo - hanno spiegato Grazia Facchinetti e Barbara Grassi, alla guida del gruppo di esperti che sta studiando i reperti -. Significa che si tratta di pezzi risalenti al massimo al 474 dopo Cristo, ma non potremo dirlo con certezza finché non avremo estratto e analizzato tutti gli oggetti». Un'operazione che richiederà settimane. Il ministro dei Beni culturali promette che il tesoro tornerà a Como. «Sono convinto che i reperti, se sono stati trovati in un posto appartengono a quel posto, a chi in quel posto ci vive e tutte le mattine magari ci passava davanti. Valorizzare il tesoro scoperto a Como e renderlo fruibile davvero a tutti. Se poi non dovesse funzionare, si cercheranno soluzioni diverse». Bonisoli ha evidenziato il problema della carenza di personale al ministero e nelle Soprintendeze, promettendo interventi in questa direzione. «Quella fatta a Como è una scoperta epocale - ha aggiunto-. È un messaggio che ci arriva dai nostri antenati, dalla storia e dobbiamo essere capaci di interpretarlo e capirlo fino in fondo».
Il sindaco di Como Mario Landriscina ha assicurato l'impegno del Comune. «Costruiremo un percorso. La collaborazione con la Sovrintendenza è molto buona e anche il rapporto con la proprietà dell'area dell'ex Cressoni è di piena collaborazione. Mancano solo i tempi per conoscere bene quali potrebbero essere gli sviluppi del progetto, ma si sono tutti gli ingredienti per valorizzare questa scoperta eccezionale».
Lo scavo è sorvegliato dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio Culturale di Monza, chiamati subito dopo la scoperta delle monete. «La vi gilanza è continua sul cantiere», ha detto il comandante, maggiore Francesco Provenza.
Corriere della sera 11 settembre 2018