REPERTI IN VIA BORGOVICO. ESCE LA SOPRINTENDENZA E SI VA AVANTI CON GLI SCAVI
Si continua a scavare in via Borgovico, dove durante i lavori per la costruzione di un condominio di sette piani sono emerse mura antiche e tombe.
Ieri mattina sul posto è tornata la Soprintedenza con la responsabile per la zona di Como Barbara Grassi (nome noto poiché aveva seguito in prima persona negli anni scorsi il ritrovamento delle monete d'oro in via Diaz, sotto allo storico teatro Cressoni), ma da quanto si apprende l'indicazione è stata quella di andare avanti con gli scavi.
La proprietà dell'area, come prevede la legge in questi casi, ha infatti avvisato la Soprintendenza che ha indicato alcuni archeologi da contattare per lo svolgimento delle analisi sul posto. È infatti previsto che siano i proprietari a far eseguire gli scavi agli esperti, sempre sotto stretto controllo della Soprintendenza.
Per il momento si parla di altre due settimane di scavi che, per spiegare, significa avere sul posto gli archeologi che con cazzuola e pennello puliscono ogni pietra e vanno a togliere terreno dove necessario. La zona interessata dai ritrovamenti si trova prevalentemente verso la montagna e perii momento non sono state fatte datazioni precise o supposizioni su che cosa potesse trovarsi in quella zona.
C'è chi parla di reperti appartenenti a epoche diverse, cosa abbastanza normale poiché in molti casi si trovano le testimonianze dei diversi "strati storici" della città, ma ancora non ci sono indicazioni univoche. Bisognerà continuare a scavare per avere l'esatta indicazione delle dimensioni dell'insediamento. Si vedono alcune tombe oltre a mura che delimitano alcuni ambienti, ma al momento, come detto, non si possono fare previsioni.
I lavori per la costruzione del condominio sono stati fermati immediatamente e potranno riprendere soltanto quando la Soprintendenza avrà ultimato le analisi, stabilito il grado di importanza del ritrovamento e, ancora, fotografato e catalogato tutto e, se lo riterrà possibilità autorizzerà alla copertura degli scavi e alla prosecuzione dei lavori.
In molte altre zone di Como è successo esattamente così: anche in piazza Grimoldi, ad esempio, durante i lavori per la realizzazione del progetto di riqualificazione, erano tornati alla luce la vecchia chiesa e reperti romani (comprese alcune ceramiche) risalenti al V secolo. Una volta catalogato tutto era stato poi consentito di ricoprire la scoperta e proseguire con il progetto. Una modifica nella pavimentazione, in quel caso (è visibile dall'alto) delimita e lascia testimonianza di quanto resterà conservato sotto terra.
Cosa dice la legge: c'è l'obbligo di denuncia entro 24 ore
Se si trova un reperto archeologico cosa si deve fare? La legge prevede che vada lasciato nelle condizioni e nel luogo dove lo si è trovato e si deve provvedere alla temporanea conservazione. Obbligo di fare denuncia entro 24 ore «al soprintendente o al sindaco, ovvero all'autorlt:t di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea di essi, lasciandoli nelle condizioni e nel luogo In cui sono stati rinvenuti». t poi la Soprintendenza a dare al privato le indicazioni successive.
G. Ron.
La Provincia di Como 7 maggio 2021