LE "ALTRE" COMO NASCOSTE. QUANTA BELLEZZA SOTTO DI NOI

Archeologia. Il passato del capoluogo non è stato svelato completamente. Le monete d'oro al centro dell'incontro con gli esperti della Soprintendenza

Passeggiando per Co­mo si cammina su una storia an­tica di più di duemila anni, co­me hanno dimostrato anche i recenti ritrovamenti in via Bor­govico, durante gli scavi per la realizzazione di un condomi­nio.
Di questo passato sotterra­neo si è parlato ieri nel contesto del Festival itinerante della cul­tura classica, organizzato dalla Associazione Italiana di Cultu­ra Classica (Aicc), che a Como vanta una delegazione fra le più attive. Lo dimostra il fatto che, tra le città coinvolte in questo progetto, Como è l'unica del nord Italia, figurando a fianco di centri importanti per la storia dell'antichità della nostra peni­sola, come Roma e Taranto.
Il ritrovamento
Tre gli interventi nel corso del pomeriggio, nella forma di una conferenza online, introdotta da Raffaella Di Paola e Angelo Valtorta, rispettivamente pro­fessoressa e rappresentante della Aicc e dirigente del Liceo classico e scientifico Volta. La riflessione sulla Como romana è stata aperta da una dettagliata narrazione di una tra le più ce­lebri scoperte di reperti sul no­stro territorio negli ultimi anni: il rinomato tesoro ritrovato del­l' ex teatro Cressoni in via Diaz. Ne ha parlato Barbara Grassi, funzionaria archeologa della Soprintendenza. «Abbiamo vo­luto focalizzare questo tema per far capire che queste mone­te d'oro romane sono come un fungo che spunta nel bosco, ma non è isolato, anzi corona un sottobosco ricchissimo di altri possibili ritrovamenti», ha puntualizzato Raffaella Di Pao­la. Una, anzi molte le città sotto la nostra quindi, come ha spie­gato la dottoressa Grassi, mo­strando le foto dell'impresa che ha coinvolto archeologi e numerosi altri studiosi tra 2017 e 2019. Un tesoro inaspettato, composto da 1000 solidi, mone­te in uso nell'impero romano a partire dall'inizio del IV secolo d.C, che gli archeologi si sono trovati letteralmente tra i piedi.
Ripercorrere la storia
A rievocare questa Como antica proprio prutendo dalle monete è stata la dottoressa Grazia Facchinetti, anche lei funzio­naria archeologa della Soprin­tendenza. «La moneta era il pri­mo veicolo usato per trasmette­re i messaggi che l'imperatore voleva far arrivare ai suoi suddi­ti», ha specificato Grazia Fac­chinetti facendo di queste mo­nete una lente per affondare lo sguardo indietro nel tempo. A concludere la serata è stata Ful­via Butti della Società Archeo­logica Comense che ha guidato i più di cento uditori in una ca­valcata attraverso la storia di Como. Molto abbiamo ancora da imparare e scoprire su que­sta città costruita sopra e grazie agli edifici antichi. L'invito lan­ciato dai relatori dell'evento è quindi quello di ripercorrere i passi della storia per valorizza­re l'immenso patrimonio che si cela spesso inaspettatamente sotto i nostri piedi.

MARTINA TOPPI

La Provincia di Como 10 maggio 2021

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