ARCHEOLOGIA, 40 CANTIERI APERTI SUL LARIO DOPO IL LOCKDOWN
Via Diaz, analisi ancora in corso. Museo Giovio, 130 candidati per il posto di conservatore
(l.m.) Sono 40 i cantieri aperti in provincia di Como monitorati dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia. Lo hanno detto mercoledì scorso Barbara Grassi, responsabile per l'area lariana, in visita nel capoluogo. La studiosa della Soprinrendenza, cui si devono le ricerche sulle monete d'oro di via Diaz rinvenute due anni fa cui ha lavorato con Grazia Facchinetti (autrice sulla rivista ticinese Numismatica e antichità classiche di un primo articolo sui 10 solidi relativi all'iimperatore Olibrio coniati nella zecca di MIlano), sottolinea che i cantieri riaperti dopo il lockdown sono appunto una quarantina, costantemente seguiti dall'ente preposto alla tutela del patrimonio archeologico.
«A Como c'è una proficua sinergia tra Comune, Soprintendenza e privati che permettono di indagare per tempo sui progetti e i relativi cantieri», dice Grassi. Due in particolare gli scavi di interesse. Oltre a quello dell'ex Cressoni dove sono state rinvenute le mille monete oggetto tuttora di indagine da parte della Soprintendenza, c'è un cantiere edile in via Diaz, a pochi passi dall'ex cinema, dove stanno proseguendo le ricerche su tracce di epoca romana che hanno dato conferma di prime indagini svolte già nel 2008.
Sono anche emerse strutture di età medievale. Nel complesso sono resti che devono ancora essere studiati a fondo.
Altro cantiere che la Soprintendenza ha monitorato in questi ultimi tempi ponendo tra l'altro un vincolo che non autorizza la realizzazione di parcheggi sotterranei è
tra via Volta e via Parini, dove gli esperti hanno rinvenuto tracce di una abitazione di epoca romana. Per quanto riguarda le monete di via Diaz, tuttora custodite in località top secret dato il valore e studiate da esperti, la Soprintendenza conferma la volontà di concederne una parte per una esposizione permanente nella Chiesa delle Orfanelle del Museo Giovio. Il Comune ha appena affidato il progetto preliminare per i restauri della chiesa e dell'intero museo. L'obiettivo per il nuovo spazio dedicato alla numismatica che non ha ancora un termine cronologico è arrivare a una installazione multimediale con testi anche in inglese per valorizzare al massimo quella che è ritenuta la scoperta archeologica del secolo.
Intanto sono 130 le candidature per il posto a tempo indeterminato di conservatore per i beni archeologici cittadini al Museo Archeologico Paolo Giovio di piazza Medaglie d'Oro 1 (che è tuttora chiuso al pubblico in attesa di adeguamenti).
Per partecipare serve la laurea Specialistica in Archeologia (2/S) o Laurea Magistrale in Archeologia (LM2) conseguite con il nuovo ordinamento o il diploma di laurea in Lettere o in Conservazione dei Beni Culturali (DL) conseguito con il vecchio ordinamento universitario, con specifico indirizzo in Archeologia. Per presentare domanda c'era tempo fino al 24 settembre. Dato l'alto numero di candidature è probabile che l'amministratore comunale proceda allo svolgimento di una prova preselettiva che era in effetti prevista dal bando qualora il numero dei candidati superasse le 50 unità.