I MUSEI NON RIAPRIRANNO PRIMA DI 18 MESI ‹‹MONETE? QUASI PRONTI››
Cultura. L’assessore Cioffi e le tante strutture chiuse ‹‹Per archeologico e storico intervento complesso La Porta pretoria? Via libera quando scende la falda››
Non riaprirà prima di un anno e mezzo il museo di piazza Medaglie d’Oro, chiuso da quasi due per una serie di lavori di ristrutturazioni e di adeguamento agli standard di sicurezza. Così come è chiusa la Porta pretoria, lo scavo attiguo al liceo Volta che consentiva di visitare l’antica porta romana di accesso alla città: colpa di un allagamento legato all’innalzamento della falda acquifera.
Un bel danno per il circuito museale comasco, e per il turismo che nella nostra cerca anche le gloriose vestigia del passato. E meno male che da qualche settimana, dopo un cantiere durato sette anni, almeno il Tempio Voltiano è stato restituito al pubblico.
Mentre un recente emendamento alla legge di bilancio ha messo sul tavolo un finanziamento di un milione per il futuro Museo del Razionalismo a Palazzo Terragni, che speranze ci sono di rivedere aperti i musei che già abbiamo o l’attesissima esposizione delle monete d’oro trovate in via Diaz nel 2018?
TEMPI LUNGHI
‹‹Questa amministrazione non vedrà l’apertura dei musei archeologico e storico - spiega l’assessore alla Cultura Livia Cioffi - Abbiamo il progetto preliminare, che è stato fermo a lungo ed è stato sbloccato dall’assessore Gervasoni. Abbiamo recepito le osservazioni delle autorità in materia e ora si può procedere con l’assegnazione dell’incarico per il progetto definitivo. Ma sarà compito della prossima amministrazione. Non è un intervento semplice, si tratta di una ristrutturazione globale, anche dal punto di vista della gestione burocratica e amministrativa, ma nel frattempo la cultura non si ferma, stiamo lavorando a un progetto di visite guidate online dei reperti e approfitteremo della pausa per restaurare i pezzi che ne hanno bisogno.››
TAGLIO DEL NASTRO
Più rapida - naturalmente l’amministrazione tiene a potersi intestare il risultato prima della fine del mandato - dovrebbe essere invece l’inaugurazione della mostra permanente delle monete del Cressoni: ‹‹In questo caso il progetto è molto più avanti - conferma l’assessore Cioffi - Alle Orfanelle (la cappella sconsacrata di via Balestra che fa parte del medesimo complesso dei musei, ndr) allestiremo l’esposizione permanente delle monete, spero che il taglio del nastro possa avvenire entro un paio di mesi. Verranno espositi 40-50 pezzi fra monete e altri reperti, tutti quelli a suo tempo autorizzati dalla Soprintendenza››.
Indefinito, ma che non dovrebbe comportare particolari problemi, è invece il termine per la riapertura della Porta Pretoria.
‹‹In questo caso la competenza è del settore Reti e strade - conclude Livia Cioffi - e devo dire che in questi anni li ho stressati parecchio: il problema con l’innalzamento della falda acquifera il sito si è allagato, e finché il livello dell’acqua non si abbasserà non potremo riaprirlo. Non sono una tecnica in questo campo, ma credo che almeno da questo punto di vista la siccità sia una buona notizia: in realtà gli uffici mi hanno spiegato che la cosa non è automatica. Sono comunque fiduciosa che l’area possa riaprire ai visitatori per la primavera o al più tardi per l’estate››.
I problemi
Infiltrazioni e certificati che mancano
La struttura di piazza Medaglie d’Oro ha avuto parecchi problemi in questi anni. Prima le infiltrazioni d’acqua in alcune sale della sezione romana e che avevano interessato anche una parete affrescata di palazzo Olginati, poi le solette a rischio stabilità, avevano portato alla chiusura di alcune sale già nel 2018. Poi arrivò la scoperta dell’assenza del certificato di prevenzione incendi. Il controllo da parte dei vigili del fuoco era scattato dopo l’ipotesi di allestire l’esposizione delle monete romane, ritrovate durante gli scavi sotto l’ex cineteatro Cressoni, all’interno del museo.
La chiusura definitiva del museo, anche a causa della pandemia, data a marzo 2020.
La struttura ospita, al suo interno, collezioni pre-protostoriche, romane, egizie e greche. All’interno di quello che una volta era la residenza cittadina dei conti Giovio, il museo ripercorre la primissima storia di Como, dalla preistoria all’età romana, e nella sua sezione storica, nelle epoche successive.
La Provincia 7 febbraio 2022