MONETE D'ORO, E' DI NUOVO LITE SUI... SOLDI. "A CHI LE HA TROVATE ANDRA' SOLO IL 9%)
Il tesoro. La Soprintendenza: il ritrovamento non casuale, c'era la supervisione degli archeologi. L'impresa: "Ma la somma ci spetta comunque come proprietari e concessionari degli scavi"
E' guerra aperta tra la Soprintendenza ai Beni culturali di Milano e Officine Immobiliari, l'impresa che ha trovato nel cantiere dell?ex teatro Cressoni la celebra anfora di monete d'oro di epoca romana nota come il Tesoro di Como.
Al cenro dello scontro - oggetto di un ricorso al Tar dell'imprenditore Saba Dell'Oca - il valore del tesoro e l'ammontare del premio che spetta a chi lo ha trovato: 369 mila euro secondo il ministero (circa il 9% del valore stimato in 4 milioni), molto di più (la legge parla di somma "non superiore al 25% del valore") secondo la controparte, il cui esperto ha valutato fra i 9 e gli 11 milioni il valore dei reperti.
La scoperta
La nota del ministero parte dal presupposto che "il ritrovamento del tesoro non è stato casuale, e il soggetto proprietario dell'area non ne è lo "scopritore". L'area infatti è a "rischio archeologico" e già nel 2011 la Soprintendenza aveva disposto l'assistenza archeologica: quindi "lo scavo connesso al progetto (...) ha assunto natura di indagine archeologica" sotto la direzione dei funzionari del ministero della Cultura. Quanto alla determinazione del valore delle monete d'oro, "la stima di circa 4 milioni di euro è stata condotta sulla base di una lunga e complessa attività di analisi e studio, con l'impiego di professionisti di diversa competenza."
Il premio, scrive la Soprintendenza, si determina sulla scorta "di tabelle di riferimento o di ricerche di mercato antiquario", e può andare dallo 0,1% al 25% del valore dei beni rinvenuti. "Il ministero ha predisposto precisi criteri e un'articolata casistica, definendo quali percentuali applicare ad ogni singolo caso; per il tesoro di Como si è tenuto conto che la proprietà dell'area ha potuto realizzare interamente il suo progetto edilizio, e che ha sostenuto per intero le spese relative alle attività di scavo", pertanto la percentuale "non può che essere del 9,25% del valore di stima".
I legali di Dell'Oca - Giovanni Murgia e Oliver Pucillo, oltre a Sergio Lazzarini per gli aspetti legati alla legislazione dei beni culturali - bollano la nota come "un coacervo caratterizzato da errori di fatto ed affermazioni contrarie alla normativa vigente". Una "difesa all'ultimo denaro, dopo avere ricevuto ed accettato a piene mani in corso di scavo la totale e generosa collaborazione offerta con ingente spesa privata": Quanto alle modalità della scoperta, il premio per legge spetta al proprietario dell'immobile ("ed è indubbio che Officine Immobiliari lo sia"), al concessionario della ricerca e allo scopritore fortuito.
Il concessionario
La nota del ministero, per i legali, ha omesso "le prime due ipotesi in cui è dovuto il premio" e si direbbe "deliberatamente confusoria". Se "funzionari ministeriali hanno diretto l'indagine archeologica", e ciò escluderebbe il carattere fortuito dei rinvenimenti, "la Soprintendenza aveva affidato la ricerca archeologica a Officine Immobiliari srl, prevedendo l'impiego di manodopera specializzata, con supervisione da parte di funzionari ministeriali". E' quindi "evidente e pacifico" che Officine Immobiliari diventa il concessionario dei lavori.
Quanto alla stima del valore, "totale e iterato è stato il rifiuto ministeriale" ad ammettere la partecipazione del privato. E per i criteri - ispirati ad una circolare "sconosciuta" del 1991 - seguiti per la stima di valore delle monete, "si è assunto il principio di attribuire alle monete del Tesoro di Como un valore inferiore a quello del prezzo più alto rinvenibile sul mercato". Tanto basti. Per tentare di risparmiare sul premio, la burocrazia ministeriale svilisce l'incremento del patrimonio nazionale, che è il parametro di legge". Ancora, la società boccia il riferimento alla possibilità di realizzare i progetti edilizi perchè la somma erogata ha solo natura premiale, e ricorda che la quantificazione del premio varia in funzione della collaborazione prestata dal privato. Collaborazione che, ricordano i legali di Officine Immobiliari, ci fu su tutti i fronti.
La Provincia 24 luglio2021